L'occhiale per te. Non per tutti.

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È una malattia dell’occhio in cui le lacrime evaporano con facilità e quindi l’occhio diventa secco. Diventando secco compaiono rossore, bruciore, fastidio, sensazione di sabbia, sensazione di disagio, difficoltà nella visione…

Nel 2016 è stata lanciata la prima iniziativa, voluta dal Centro Italiano Occhio Secco (fondato da Lucio Buratto e Luigi Marino) con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano, della Regione e del Comune del capoluogo lombardo. “Un occhio secco, asciutto, vede male e se è vero che questo può essere causato dall’età e da scompensi ormonali, dobbiamo ricordarci che tra le principali cause vi sono anche lo smog, l’inquinamento e il microclima: siamo sempre più abituati a tenere chiuse porte e finestre di casa e questo mancato ricircolo dell’aria può causare secchezza oculare – ha spiegato il Professor Lucio Buratto. Un altro fattore di causa sono i device elettronici o meglio l’uso esagerato che se ne fa: l’attenzione durante la lettura è intensa e questo porta ad ammiccare molto meno del solito, causando una secchezza oculare. A questo va aggiunto il nostro regime alimentare, spesso carente di vitamine, di acqua e di tutti quei nutrienti essenziali per l’idratazione del nostro organismo e, quindi, dei nostri occhi. Senza contare alcuni farmaci che se usati troppo possono peggiorare questo disturbo, come gli ansiolitici, gli antidepressivi o i sostituti ormonali. Per le donne in menopausa, la categoria più colpita da questa patologia, il problema è ancora più grave, perché la secchezza oculare peggiora nel tempo e non è reversibile”. La patologia colpisce anche i più piccoli. “Secondo recenti studi pubblicati sul British Journal esiste la Urban Eye Allergy Syndrome che colpisce soprattutto le persone sotto il metro di statura, cioè ad altezza dei tubi di scarico delle automobili – ha sottolineato Marino, direttore scientifico del Centro Italiano Occhio Secco – A rischio, quindi sono soprattutto i bambini. Questa sindrome colpisce, infatti, il 42% dei bimbi che vivono nelle aree urbane e causa soprattutto secchezza oculare e alcune difficoltà respiratorie”.

Si parla di vista fragile quando non si è ipovedenti, ma non basta più il classico occhiale da lettura. È una condizione di capacità visiva residua con valori di acutezza tra i 4/10 e i 7/10.

Tale condizione non crea problemi visivi eccessivi, tuttavia è necessario intervenire con occhiali ed ausili visivi che aiutino la persona a svolgere le attività quotidiane con la massima agevolezza e tranquillità. www.fondanetwork.com – numero verde 800 912 213.

Il personale medico potrà inserire aghi e cateteri nelle vene senza commettere errori: questo grazie agli Eyes-On Glasses della statunitense Evena Medical, che ha collaborato con Epson per mettere a punto questa montatura in grado di scrutare attraverso l’epidermide per visualizzare i vasi sanguigni invisibili a occhio nudo…

Il lavoro di Evena è partito dagli “smart glasses” Moverio, ideati da Epson per il settore dei videogiochi. Come riportato dall’Ansa, l’azienda statunitense ha aggiunto uno scanner a diverse lunghezze d’onda tramite due telecamere stereoscopiche, che permettono la visione 3D e che operano nel vicino infrarosso, e una connettività wireless che consente di inviare l’immagine a distanza o di salvarla nella cartella elettronica del paziente. Le immagini 3D catturate con queste telecamere, in cui le vene invisibili a occhio nudo appaiono come linee nere molto nette, permettono a chi deve individuare un vaso in cui inserire un ago o un catetere di non commettere errori.

L’uso prolungato di contraccettivi orali aumenta di quasi il doppio la probabilità di contrarre questa malattia. La ricerca, che ha coinvolto circa 3.500 donne di età superiore a 40 anni, è stata presentata da un gruppo di studiosi della University of California di San Francisco, durante il 117esimo meeting annuale della American Academy of Ophthalmology di New Orleans…

Come riportato dall’Agi, lo studio sembra dimostrare che un uso a lungo termine di contraccettivi orali di qualunque tipo può essere un fattore di rischio per il glaucoma. In particolare, le donne che avevano usato per oltre tre anni un contraccettivo orale hanno registrato una probabilità maggiore di ammalarsi di glaucoma di 2,05 volte.

Pomodori, carote, albicocche e gli altri vegetali ricchi di carotenoidi hanno un effetto protettivo, evidenziato da molteplici studi, nei confronti di varie malattie croniche, inclusi tumori, malattie cardiovascolari e degenerazione maculare senile, patologia oculare che colpisce la parte centrale della retina, detta macula…

D’estate c’è un motivo in più per parlare di carotenoidi, perché questi pigmenti, e in particolare il licopene (al quale il pomodoro deve il colore rosso) e il betacarotene (il pigmento giallo-arancio di carote e albicocche), che si concentrano nella cute, sono uno dei principali sistemi difensivi usati dalla pelle per contrastare gli effetti nocivi delle radiazioni solari.

Alle soglie dell’estate 2013, in un clima che in tutti i sensi non decolla, la moda ci trascina verso soluzioni che vogliono dimenticare il quotidiano e indurci a guardare ciò che è bello : il corpo femminile. Quindi spazio ad una moda che esalta il bello per il bello, senza volgarità, senza eccessive ridondanze, dove la femminilità va mostrata con disinvoltura, quasi con indifferenza, negli spacchi vertiginosi, nelle ampie scollature…

L’occhiale si adegua favorendo il ritorno a linee sinuose tipiche degli anni ’50, con montature a forma di gatto e di farfalla, stampe animalier, senza disdegnare le influenze degli anni Settanta con i suoi occhialoni e i luccichii più glamour degli anni Ottanta. L’importante è piacere e piacersi.

È risaputo da tempo che il feto è in grado di sentire e memorizzare voci e rumori esterni, rumori che vengono poi riconosciuti quando il neonato li risente, una volta uscito dall’alveo materno. Si è anche scoperto che la vista inizia a svilupparsi nel feto già verso il settimo mese, perché in presenza di un fascio di luce passato sulla pancia della mamma, si nota, tramite ecografia, che il futuro nascituro chiude le palpebre, perché infastidito dalla luce…

Un recentissimo studio, condotto presso l’Università di Torino dal ricercatore Marco del Giudice, dimostra che il feto vede intorno a sé, negli ultimi due mesi di gravidanza. Infatti se la mamma porta vestiti leggeri e lo spessore della pancia è teso, in condizioni di alta luminosità ( al mare, all’aperto) la luce riesce a raggiungere l’alveo materno e permette al nascituro di incominciare a vedere e si suppone che riesca a scorgere le manine ed i piedini nonché le pareti dell’utero.

L’Italia è e resta uno dei paesi al mondo più all’avanguardia nel mondo della scienza e della medicina. E’ di questi giorni la notizia che un neurologo vicentino in pensione ha studiato e realizzato un paio di occhiali, destinati ad aumentare la memoria nelle persone non più giovanissime…

Questo apparecchio, denominato Mnemosline (linea della memoria) presenta, al posto delle lenti, due led a luce rossa e tramite impulsi luminosi aumenta l’attività delle onde alfa, la cui attività è fondamentale nei processi di memorizzazione. Cogli anni la frequenza di attività cala, peggiorando la performance della memoria: con questo nuovo strumento viene riportata a livelli migliori. Un test condotto per 5 anni con 200 pazienti volontari ha dimostrato che il 60% ha migliorato le proprie capacità, il 40 % non le ha peggiorate, mentre i 200 pazienti, che non hanno effettuato il test, sono tutti peggiorati. Usarlo è semplice, basta un elettroencefalogramma, per mettere lo strumento sull’ampiezza delle onde del singolo paziente e procedere ad una terapia giornaliera di due applicazioni per alcuni minuti. Se ne prevede lo sviluppo a livello commerciale in breve tempo.

È innegabile che noi trasmettiamo la maggior parte delle nostre emozioni con gli occhi: paura, gioia, amore. E contemporaneamente lo sguardo è l’elemento che ci permette di conoscere il mondo e nei secoli ci ha portato ad una comprensione sempre più precisa delle sue leggi. Nell’antichità si credeva che lo sguardo fosse un fascio di luce che, uscendo dagli occhi, andasse a colpire gli oggetti, rendendoli cosi significativi e reali…

Con questa teoria si spiega perché gli occhi dei personaggi dei quadri antichi abbiano una fissità quasi divina. In tempi più recenti si è scoperto che esiste una relazione stretta tra lo sguardo e le proprie emozioni interne, in termini di reazioni incontrollate. Per esempio si è accertato che nel dire una bugia si tende a spostare l’occhio verso l’alto a destra e a non fissare la persona, cui si sta mentendo. Questo meccanismo è ben conosciuto nell’analisi comportamentale dei delinquenti. Non a caso anche nei film del genere si vede che il cattivo di turno porta gli occhiali, per non mostrare quello che i suoi occhi potrebbero involontariamente e malauguratamente dire. Nulla di nuovo se già Petrarca parlava di occhi come finestra dell’anima. Il consiglio che ne viene è che forse è cercare di dire sempre e solo la verità.

Tutto nasce dalla constatazione che in una tribù Beduina del Sud di Israele si è notata un’anomala insorgenza precoce di miopia. Studiosi israeliani, dopo attente ricerche in collaborazione con team di diverse facoltà universitarie, hanno identificato che è la mutazione di un gene presente nel corpo umano, a causare questo disturbo della vista…

Si tratta del gene Leprel 1 che quando si attiva codifica un enzima essenziale per la modificazione del collagene nell’occhio. Senza la forma attiva di questo enzima si forma un collagene danneggiato che altera la lunghezza del bulbo oculare e questo determina l’insorgenza della miopia, in quanto impedisce la giusta messa a fuoco di una immagine. I ricercatori stanno ora studiando come intervenire per garantire l’attivazione del gene Leprel 1 e di conseguenza eliminare questa causa di insorgenza precoce di miopia.

È bene prendere atto che le ricerche scientifiche e le evidenze cliniche hanno ormai confermato senza possibilità di errore che prolungate esposizioni alle radiazioni solari, senza proteggere gli occhi, possono causare danni, anche gravi alla cornea ed al cristallino. La luce del sole è fonte di vita per l’intero pianeta ed i benefici del sole sono sotto gli occhi di tutti….

Ma le radiazioni solari contengono raggi UV, che non hanno nessuna azione positiva per la vista, in quanto sono invisibili, mentre sono potenzialmente nocivi per l’occhio. Esposizioni prolungate negli anni, anche a fonti modeste di UV, portano alla perdita di trasparenza del cristallino, con evidente riduzione della acuità visiva e della nitidezza. Non solo l’estate è pericolosa, ma anche l’inverno, in montagna, perché il riflesso della neve è pericoloso, quanto l’esposizione diretta, dato che il manto bianco assorbe fino al 90% dei raggi UV. In quota l’azione dei raggi UV è più forte e cresce dell’8% ogni mille metri di altitudine. Il che significa che se passate dal livello del mare ai tremila metri, l’azione è più forte del 24%! Ugualmente nociva l’azione riflettente dell’acqua al mare, mentre minore è la riflessione della sabbia (40%). L’azione combinata del sole e del suo riflesso sulle onde, quando andate in barca è particolarmente aggressiva. Attenzione infine anche alle nuvole, strati sottili di nuvole alte non impediscono il passaggio di raggi UV, mentre la riduzione è più drastica in presenza di nuvole compatte. Pe proteggersi è sufficiente un buon occhiale da sole con lenti marchiate CE, che garantiscono l’azione filtrante. Preferite le lenti scure, e, in caso di sport, meglio montature fascianti con lenti curve sui lati, per evitare il riverbero laterale dovuto a riflessi.